Suoni che vengono da lontano e strumenti antichi si fondono ai linguaggi del mondo e alla ricerca di compositori e musicisti contemporanei. Etnoborder, la nuova rassegna firmata da Veneto Jazz per raccontare ed esplorare le diverse declinazioni della musica etnica, ha abitato alcuni dei luoghi più affascinanti di Venezia, che tanto deve nella sua storia alle influenze di altre civiltà.
Le Sale Apollinee del Teatro La Fenice, il Museo di Palazzo Grimani e il T Fondaco dei Tedeschi sono stati teatro di concerti di sonorità mediorientali, indiane e persiane, per fondersi con la musica classica occidentale, le sfumature del jazz e del flamenco, i ritmi dell’Africa. Oud, kanoun, tabla, gadulka, zarb gli strumenti che il pubblico ha potuto apprezzare, insoliti e affascinanti, soprattutto se in dialogo con gli strumenti della tradizione occidentale e nelle mani di musicisti esperti ed aperti alle culture del mondo.
Fra gli ospiti i tunisini Amine e Hamza, l’ungherese Trio Squelini, lo straordinario duo di Kevin Seddiki e Bijan Chemirani.