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Stefano Bollani Trilok Gurtu Duo

25 Giugno @ 21:00 fino alle / to 23:00

Il pianoforte di Bollani e le percussioni di Gurtu si incontrano in un dialogo musicale che promette di regalare al pubblico un’esperienza memorabile, ricca di emozione e sorprese. Succede al Teatro Goldoni di Venezia per l’apertura della XVII edizione di Venezia Jazz Festival, organizzata da Veneto Jazz in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto.

La magia tra i due nasce proprio dalla loro capacità di spaziare fra i generi più diversi e mescolarli in modo personale e distintivo, fondendo virtuosismo e improvvisazione. Stefano Bollani è un musicista dal talento poliedrico, capace di trattare con la musica come con  un gioco in continua evoluzione, reinventandola ogni volta con spunti che attingono dal passato e dal presente, da epoche e stili diversi. Trilok Gurtu è uno dei più grandi innovatori nell’ambito delle percussioni, celebre per il suo linguaggio originale che unisce la tradizione indiana con la tecnica occidentale.

Musica come enorme gioco da re-inventare in continuazione, da solo o con i partners più diversi. Stefano Bollani cerca stimoli in tutta la musica del passato ma soprattutto esplora il presente, l’attimo, improvvisando a fianco di grandi artisti come il suo nobile mentore Enrico Rava, Chick Corea, Richard Galliano, Bill Frisell, Lee Konitz, Paul Motian, Pat Metheny, incidendo per le etichette di jazz più prestigiose quali ECM, Label Bleu e ACT records. Con lo stesso animo gioioso collabora con orchestre sinfoniche come la Gewandhaus di Leipzig, la Scala di Milano e l’ Orchestre National de Paris suonando musiche dei suoi prediletti Gershwin, Ravel e Poulenc. Si fa prendere per mano da direttori coraggiosi e entusiasti come Riccardo Chailly, Krjstian Jarvi, Daniel Harding, Zubin Mehta, Anthony Pappano. Ha un forte legame con il Brasile. Ha registrato due dischi a Rio de Janeiro (Carioca, 2007, e Que bom, 2018) e ha avuto modo di collaborare con molti artisti brasiliani tra cui Hamilton de Holanda, Caetano Veloso e Chico Buarque. Quando non suona, scrive libri (tra cui il romanzo La sindrome di Brontolo) o inventa spettacoli teatrali come Primo Piano, con la Banda Osiris o La regina dada, scritto e interpretato insieme a sua moglie Valentina Cenni. In radio, complice il suo amico David Riondino, ha dato vita al Dottor Djembè, onnisciente musicologo che ha sparso semi di ironia e sarcasmo per svariati anni dai microfoni di RadioRai3. In tv, dopo l’ esperienza alla corte del grande Renzo Arbore, ha condotto programmi-jam session di parole e musica (Sostiene Bollani su Rai3 e L’ importante è avere un piano su Rai1). Dal 2021, su Rai3, conduce insieme a Valentina Cenni Via dei matti numero zero, una striscia quotidiana pre-serale dedicata alla musica giunta alla quarta edizione. Al festival del cinema di Venezia 2022 è stato insignito del prestigioso premio della critica Soundtrack Stars Award per la sua attività di compositore PER iL CINEMA, premiata anche con un Nastro d’argento nel 2021 (per Carosello Carosone) e con ll David di Donatello nel 2023 (per Il pataffio).

Trilok Gurtu è un maestro delle percussioni e pioniere della world music, noto per la sua capacità di fondere musica classica indiana, jazz, funk occidentale, musica africana e brasiliana. Nato a Mumbai nel 1951, figlio della celebre cantante Shobha Gurtu, ha iniziato a suonare le tabla a 6 anni e a soli 13 ha iniziato ad accompagnare la madre in concerto. Trasferitosi in Europa nel 1976, ha collaborato con Don Cherry, Charlie Mariano, John McLaughlin, Jan Grabarek, Pharoah Sanders, e il gruppo Oregon. Il suo primo album da solista, Usfret (1988), ha visto la partecipazione di musicisti internazionali come Ralph Towner e L. Shankar. Negli anni ’90 ha realizzato album innovativi come Crazy Saints (1993, con Joe Zawinul e Pat Metheny), Believe (1994) e Bad Habits Die Hard (1996). Ha esplorato la fusione tra musica africana e indiana con The Glimpse (1996), Kathak (1997) e African Fantasy (2000), collaborando poi con Chris Difford per The Beat Of Love (2001), con Salif Keita e Angélique Kidjo. Nel 2004 ha sperimentato l’elettronica con Robert Miles in Miles_Gurtu e nel 2011 ha pubblicato 21 Spices con Simon Phillips e la NDR Big Band. Nel 2013 ha reso omaggio a leggendari trombettisti jazz con Spellbound, coinvolgendo artisti come Paolo Fresu e Ibrahim Maalouf. Durante la pandemia ha pubblicato God Is A Drummer (2020), un tributo a Joe Zawinul, Tony Williams e Nana Vasconcelos, oltre che a sua madre Shobha Gurtu.

Biglietti:
platea:  67,00 euro + diritto di prevendita
I° e II° ordine: 57,00 + diritto di prevendita
III° e IV° ordine: 47,00 + diritto di prevendita

Prevendite:
Ticketone
Teatro Stabile del Veneto (a breve)

Dettagli

Data:
25 Giugno
Ora:
21:00 fino alle / to 23:00
Categoria Eventi:

Luogo

veneto jazz